Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 117 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
...
Come può una critica al mondo moderno scritta un secolo fa apparire assolutamente attuale?
Eppure, è ciò che si constata leggendo questo libro e, in generale, tutte le opere di René Guénon che contengano considerazioni sulla nostra epoca.
Questo dipende dal fatto che il punto di vista non è quello di coloro che sono immersi nella corrente degli avvenimenti (e ne sono coinvolti anche quando vi si vorrebbero opporre) ma di chi se ne è posto al di fuori, essendosi stabilito in un punto centrale, principiale e intemporale. Il mondo moderno viene esaminato sotto i suoi aspetti principali: scientifico, filosofico e sociale, ma è sempre la dottrina tradizionale iniziatica la chiave interpretativa di ogni fenomeno, la fonte della conoscenza reale che illumina il giudizio anche sugli aspetti più oscuri delle vicende umane.
Si può ritenere che "La crisi del mondo moderno" sia il libro da leggere per primo da parte di chi si accosta all’opera di R. Guénon, anche se non è tra i primi pubblicati ed anzi si presenta come una continuazione del precedente "Oriente e Occidente". Questi due lavori rappresentano comunque un punto di partenza indispensabile per poter affrontare le opere più propriamente dottrinali.
Diciamo indispensabile perché nella nostra epoca si riceve, fin dall’infanzia, un condizionamento che ha come conseguenza – e si potrebbe dire come scopo – di chiudere la mente alla comprensione della dottrina tradizionale; ciò rende necessario un propedeutico lavoro di revisione e di rimozione degli incagli più ingombranti, per potersi “riaprire” ad una visione che, ai prigionieri della mentalità moderna, apparirebbe inimmaginabile e anche inammissibile...
Concludiamo aggiungendo un chiarimento circa le ragioni che ci hanno indotto a tradurre e pubblicare oggi un libro peraltro già abbastanza diffuso come La crisi del mondo moderno:
oltre alla particolare utilità di riproporlo all’attenzione per quanto detto prima, vi era una ragione speciale, o piuttosto una necessità, dovuta al fatto che il libro era stato tradotto in italiano da J. Evola, con quella “patina” e quelle inesattezze che rilevavano della particolare mentalità del traduttore, il cui orientamento non era mai stato, malgrado certe apparenze, in accordo con la linea autenticamente tradizionale di René Guénon.
Su tali divergenze, che andarono sempre più aggravandosi fino all’incompatibilità, molto è stato chiarito sulla Rivista di Studi Tradizionali, a più riprese, e non è qui il caso di ritornarvi.
Ma ciò che è peggio è che l’edizione italiana più recente e attualmente distribuita, è una cosiddetta “Nuova edizione critica” che sfrutta l’opera di Guénon per una operazione pubblicitaria di una sorta di neo-evolianismo, nel quale le idee già poco ortodosse dell’Evola si mescolano ad altre tendenze più antitradizionali e dissolventi.
Non solo, ma lo stesso testo di Guénon è inquinato da una miriade di note aggiunte abusivamente. Si tratta di una “edizione critica” proprio nel senso che René Guénon viene criticato in ogni modo, al fine di fuorviare il lettore da una corretta comprensione del testo...
Abbiamo quindi provveduto, senza nulla aggiungere né togliere, ad una traduzione del testo così come era stato pubblicato dall’autore per la prima volta.
Edizioni Studi Tradizionali febbraio 2022
Traduzione a cura di Angela Baudino...