Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 118 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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Nella babele del mondo moderno le correnti filosofiche e scientifiche si intrecciano e proliferano in quasi tutti i modi possibili, dando luogo ad innumerevoli varianti e miscugli di ogni genere, in tal guisa che l’immagine generale è quella di un vero caos, quasi impossibile da districare. Nella situazione attuale, caratterizzata da individualismo estremo e anarchia intellettuale generalizzata dovuti al ripudio della tradizione e dei suoi insegnamenti, in Occidente il panorama filosofico è talmente frazionato che non è neanche più possibile parlare di correnti o movimenti, in quanto ogni pensatore sembra avere la sua filosofia personale, che tiene gelosamente a distinguere da tutte quelle degli altri, per avere sia successo accademico che editoriale.
È ovvio come un tale panorama filosofico, in cui ognuno si inventa la propria “verità” individuale, sia agli antipodi di ogni concezione tradizionale, nella quale l’adesione almeno teorica ad un’unica Verità universale, che è anche la Realtà assoluta, è il presupposto per qualsiasi successiva speculazione razionale.
...Siccome pensare le capacità causali dell’universo come interamente non-razionali impedirebbe di spiegare il fine-tuning, il quale comporta sviluppare leggi e la loro taratura precisa, Goff suppone che l’universo non solo sia conscio ma sia in qualche modo un “agente”, e come vedremo addirittura agente “legislatore” o “decisore”. Per lui il termine “agente conscio” vuole significare la capacità di riconoscere e rispondere a motivazioni o fatti (“reasons”) valutandone il valore; la maggior parte degli esseri umani sono agenti in questo senso – aggiunge. Il superamento del “fisicalismo” realizzato dal cosmopsichismo consisterebbe proprio nel fatto che “sono le decisioni dell’universo a far girare tutto”.
Subito dopo, in un sussulto di autocritica si chiede: ma se l’universo riconosce e risponde in modo motivazionale, perché succedono cose spiacevoli?
Si tratta del solito problema del male che non fa dormire alla notte i teisti....