Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 104 della Rivista di Studi Tradizionali.
Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.
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La divulgazione delle scienze sacre, che sono ormai alla portata di tutti, ha favorito la pubblicazione di numerosi testi pseudo-tradizionali, tra i quali è veramente esemplare il libro in questione.
Esso contiene una deludente prefazione di Luigi Sessa, (che, fino alla sua recente scomparsa, è stato Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia), il quale, dimostrando di condividere i principi espressi dall'autore, afferma che «oggi, Massimo Graziani, riprendendo il filone psicologico che aveva animato la cosiddetta Scuola Antropologica, lo arricchisce delle nuove impostazioni che un secolo di profonde elaborazioni, specialmente lungo l’ultima parte del XIX secolo, con particolare aderenza ai temi gestuali della complessa ritualità massonica, hanno nutrito e fecondato, dando ali alle ispirazioni dei più sensibili studiosi dell’esoterismo massonico».
Essendo questo il punto di vista di un eminente massone, che non riconosce l’incompatibilità tra esoterismo e psicologia, non potevamo aspettarci niente di meglio da Graziani, il quale, infatti, ha riversato nel libro tutte le suggestioni derivanti dalla sua veste di psicologo...
...esaminiamo alcune considerazioni dell’autore, che consentono di misurare l’enorme distanza che lo separa dalla comprensione dei principi tradizionali......