RAZIONALISTI ATEI ovvero:
Il diavolo in cattedra

Autore: Diego Bornaglio

Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 115 della Rivista di Studi Tradizionali.

Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.

... La mentalità moderna e profana, caratterizzata da una tendenza ad una uniformizzazione che si vorrebbe applicata in tutti i campi, porta a considerare anche le scienze come equivalenti tra loro e, per così dire, giacenti su uno stesso piano, quello della pura materialità. Non così le scienze appaiono quando siano ricollegate ai principi dai quali esse realmente derivano e dai quali procede la loro legittimità e la possibilità di esprimere certi aspetti, sia pur relativi, della realtà. In questo caso tutte le scienze appaiono fra loro gerarchizzate a seconda del loro grado di vicinanza al Principio e di conseguenza il primo posto deve essere assegnato alla metafisica, non propriamente una scienza ma una dottrina, che ricollega tutto ciò che è relativo a quella che è la Realtà assoluta.
È stato anche detto che la logica e la matematica in un certo senso, rispetto alle altre scienze, sono più “vicine” alla metafisica, ferma restando l'incolmabile trascendenza di quest'ultima, dovuta all'incomparabilità fra l'Assoluto e il relativo.

...Nel Vedânta (l’autore ne confessa l’ignoranza ma non rinuncia a citarlo a sproposito), la logica non solo è importante ma è addirittura presa come base per un metodo di realizzazione spirituale con il quale quella stessa facoltà razionale viene trasformata e trascesa. Certamente non si tratta della stessa logica mozza degli scientisti, eppure è proprio ciò che per gli orientali (esseri umani ai quali si dovrebbero riconoscere almeno le stesse possibilità intellettuali di tutti gli altri) corrisponde a quella facoltà mentale che rispecchia le leggi dell’universo e rileva i rapporti di causa – effetto.

...È ovvio che Odifreddi non crede né in Dio né nell’esistenza del diavolo e tutte quelle sue disquisizioni non servono ad altro che a supportare, sia pur fallacemente, la sua propaganda ateistica. Eppure quell’insistenza (sua e di altri scientisti) nel voler tirare in ballo il diavolo lascia pensare che, in fondo, in fondo, scherzando, scherzando, nei meandri della coscienza, vi sia una consapevolezza di essere in contatto con “qualcosa” che si cerca di esorcizzare. Qualcuno aveva detto che nel mondo moderno il povero diavolo era stato scacciato dappertutto, tanto che aveva dovuto rifugiarsi in chiesa. Ma la sua presenza è ben evidente presso gli scientisti di cui parliamo i quali, per averlo scacciato esteriormente, se lo ritrovano, per così dire, nel loro DNA....

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