NOTE SULL'ANALOGIA DELL' «UOMO UNIVERSALE» E DELL'UOMO INDIVIDUALE

Autore: Gianni Confienza

Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 106 della Rivista di Studi Tradizionali.

Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.

... L'essere umano, per la posizione centrale che occupa nello stato di esistenza che gli è proprio, è esso stesso, nell'integralità del suo essere, la sintesi di tutto ciò che in questo stato esiste e si manifesta. Se in generale, per l'attuale umanità, tale condizione non è che «virtuale», esiste comunque, in principio, la possibilità di attualizzarla prendendone effettivamente coscienza e, da quello che è il centro dello stato umano, pervenire alla realizzazione di tutti gli stati dell'essere con l'identificazione al Principio di tutto ciò che è; ed ancora con l'unione al Principio supremo sia del manifestato che del non-manifestato...

L'Uomo Universale è così sintesi e principio di tutta la manifestazione; l'uomo individuale ne è in un certo modo la risultante ed il compimento, ed appare così come una sintesi di tutti gli elementi e di tutti i regni della natura. Per l'essere che ancora deve conseguire la realizzazione spirituale, l'Uomo Universale non esiste che virtualmente, finché la realizzazione effettiva dell'essere totale non gli dia l'esistenza attuale e positiva...

Il fine ultimo della via iniziatica, che corrisponde all'unione dell'essere con il Principio supremo, al di fuori del quale non può esservi alcun altra vera realtà, nella tradizione indù è messo in relazione a Turîya o il Quarto stato di Atmâ, lo «stato incondizionato»....

La benedizione o la sacralizzazione è un altro importante aspetto della realizzazione discendente, poiché tutte le possibilità non sono più viste in modo separativo, ma come possibilità del Principio stesso, al di fuori del quale non esiste alcun'altra realtà. Ed ancora, nella sua funzione, l'essere missionato è una «misericordia per i mondi» , e tutti gli esseri trovano in lui la possibilità di ricongiungersi al loro Principio...

È importante rilevare che la concezione dell'Uomo Universale non comporta tuttavia nessun «antropomorfismo» nei confronti del Principio; se essa esprime, per l'essere umano, il raggiungimento del fine ultimo della realizzazione spirituale, il Principio supremo è in sé al di là di ogni determinazione e non è quindi suscettibile di alcun genere di analogia......

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