LE NUOVE FRONTIERE DELLA DISSOLUZIONE
«Il numero del suo nome»

Autore: Fileas Arvantiero

Il testo riprodotto in questa pagina è un estratto dell'articolo pubblicato nel numero 107 della Rivista di Studi Tradizionali.

Il testo integrale, completo delle note, è disponibile con l'acquisto del numero corrispondente della rivista.

... Fra i tanti aspetti del mondo moderno quello che si riferisce al suo carattere esageratamente “artificiale” e “meccanico” è sicuramente uno dei più appariscenti e particolarmente «condizionanti». Nel contesto della descrizione dei tempi ultimi in quanto regno della falsità e della «spiritualità a rovescio», più di settanta anni fa René Guénon scriveva: «Dato che falso è necessariamente anche sinonimo di «artificiale», la «contro-tradizione» non potrà mancare, nonostante tutto, di avere quel carattere «meccanico» che è presente in tutte le produzioni del mondo moderno...

Da allora le cose sono andate aggravandosi esattamente nella direzione da lui indicata e i segni di cui ha fornito le chiavi di interpretazione si sono ingigantiti e moltiplicati in maniera così impressionante che bisognerebbe essere ciechi per non vederli...

...la Libera Muratoria, sussistente ancora oggi, è una di queste: essa prende come supporto operativo e simbolico il mestiere del carpentiere, il quale, quando sia compenetrato da una mentalità veramente massonica, crea un edificio secondo un modello cosmico...

Si è passati, durante i secoli intercorsi fra il medio evo e l’evo moderno, da una concezione ancora tradizionale, sacra, delle scienze, e delle relative arti e mestieri, ad una concezione moderna, profana; è questo passaggio, questa lenta degenerazione, dai mestieri antichi all'industria moderna...

Tutto diventa un dato inseribile nel computer, in fondo un numero; gli individui stessi diventano numeri in enormi basi dati, e in quanto tali soggetti a operazioni numeriche: conteggi, statistiche, sondaggi, censimenti, etc. L’uomo viene identificato con codici alfanumerici che stravolgono il suo nome...

...si può dire che lo smantellamento dell’umano comporterà anche tentativi sempre più invadenti di meccanizzazione dell’uomo; si cercherà in tutti i modi di far diventare il più possibile l’uomo come una macchina, eliminandone le qualità essenziali e attive e accentuandone la meccanicità e gli aspetti quantitativi passivi. Un primo passo è stata l'uniformizzazione, ormai in fase molto avanzata: far sì che tutti abbiano stessa mentalità e comportamenti, conformi agli stereotipi della modernità...

L’opera di simulazione e contraffazione nel regno della “spiritualità a rovescio” procede in qualche modo in senso inverso rispetto al vero processo cosmogonico in cui la causalità percorre dall'alto al basso i livelli spiritus-anima-corpus; per cui essa cercherà vanamente di “animare” un composto artificiale materiale, secondo un processo di assemblaggio di parti dal basso verso l’alto. Un riferimento alla contraffazione robotica dell’uomo potrebbe essere trovato già nell'Apocalisse di S. Giovanni...

Non c’è da stupirsi dell’avvicinamento evidenziato fra spiritismo e scienza avanzata: nella parodia dell’anti-tradizione tutto sembra procedere in un’unica direzione e le relazioni fra scienza profana, fantascienza, politica, economia, neo-spiritualismo, “new age”, psicologia, magia, occultismo, pseudo-esoterismo, sono destinate ad infittirsi sempre più perché tutti sono arruolati a svolgere un ruolo nel disegno dell’avversario...

Il regno della contro-tradizione è il luogo dei simbolismi invertiti, plagiati dalla Tradizione vera e interpretati sempre al rovescio per servire ai fini della sovversione e della parodia più estrema; parodia dove è norma la “confusione fra psichismo e spiritualità”...

Il “numero del suo nome” o “marchio” apocalittico impresso sull'uomo ha molto a che fare nello stesso tempo con l’identificativo artificiale di cui sopra, e la sua attribuzione da parte della “bestia” rappresenta una parodia, una contraffazione rovesciata dell’attribuzione divina dei nomi fatta all'origine. Nella dottrina cosmogonica tradizionale i “nomi” sono i riferimenti agli “archetipi” di tutto ciò che esiste...

Ciò è come un riflesso invertito di quella estinzione dell’io nella vera via iniziatica, che lungi dal condurre verso il nulla, priva l’uomo del nome individuale solo per consentirgli l’identificazione con il Principio (Liberazione o Unione)...

Le tecnologie informatiche implementate nel web (che si avvalgono di spazi di memoria enormi) volendolo consentono una tranciabilità quasi completa di tutto ciò che accade in rete e in particolare di quanto viene operato dai suoi utenti (gli “internauti”) ... ne deriva complessivamente un quadro inquietante con molti indizi che fanno pensare come questa babelica rete mondiale possa diventare sempre più – nella mani delle “potenze della morte” come le chiama Coomaraswamy – come il “sistema nervoso” di ciò che nell'Apocalisse è chiamato “Babilonia”...

Pensiamo che anche per questa difesa il presupposto più efficace sia, come sempre, la conoscenza; solo essa infatti è in grado di costituire quella “corazza impenetrabile e quella bussola infallibile” di cui parlava Guénon, mai come ora necessaria......

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