"La crisi del mondo moderno"

René Guénon

Pubblicato nel 1927, questo libro si presenta come uno sviluppo e una ulteriore focalizzazione delle considerazioni esposte nel 1924 in Oriente e Occidente. Per quanto la Grande Guerra e le sue conseguenze avessero assai ridimensionato gli ottimismi dei primi anni del Novecento e per quanto il mondo fosse pervaso dai più accesi contrasti, negli ambienti culturali o filosofici non vi era nessuno che fosse in grado di portare chiarezza sulle reali situazioni e ancor meno suggerire delle soluzioni valide per rimediare al disordine generalizzato in cui versava l’Occidente.

La voce di René Guénon, niente affatto legata alla cultura o alla filosofia, ma procedente dalla più antica e originaria tradizione iniziatica, costituiva invece un fatto nuovo, con le sue “diagnosi” illuminate e illuminanti, come non si sarebbe potuto trovare in nessun altro autore. Le vere soluzioni tuttavia apparivano, ed oggi ancor di più appaiono, lontane e difficili da mettere in atto, poiché consisterebbero in un ritorno ad una mentalità, e poi ad una società, di tipo tradizionale, proprio ciò da cui gli occidentali si sono talmente allontanati da averne perso del tutto la nozione.

Scrive l’autore:
«Entriamo in un tempo nel quale diventerà particolarmente difficile “distinguere il buon grano dal loglio”, effettuare realmente ciò che i teologi chiamano il “discernimento degli spiriti”, in ragione delle manifestazioni disordinate che non faranno che intensificarsi e moltiplicarsi, ed anche in ragione della mancanza di vera conoscenza presso coloro la cui funzione normale dovrebbe essere di guidare gli altri, e che oggi non sono troppo sovente che delle “guide cieche”. Si vedrà allora se, in simili circostanze, le sottigliezze dialettiche saranno di qualche utilità, e se sarà una “filosofia”, fosse pure la migliore possibile, che basterà ad arrestare lo scatenamento delle “potenze infernali”; è questa ancora un’illusione contro la quale certuni devono difendersi, poiché vi sono troppe persone che, ignorando cosa sia l’intellettualità pura, s’immaginano che una conoscenza semplicemente filosofica, che, anche nel caso più favorevole, è appena un’ombra della vera conoscenza, sia capace di rimediare a tutto e di operare il raddrizzamento della mentalità contemporanea, come ve ne sono anche altre che credono di trovare nella scienza moderna stessa un mezzo per elevarsi a delle verità superiori, mentre questa scienza è fondata precisamente sulla negazione di queste verità».

Aggiungiamo un chiarimento circa le ragioni che ci hanno indotto a tradurre e pubblicare oggi un libro peraltro già abbastanza diffuso: oltre alla particolare utilità di riproporlo all’attenzione per certi suoi aspetti di cui diremo qualche parola in seguito, vi era una ragione speciale, o piuttosto una necessità, dovuta al fatto che il libro era stato tradotto in italiano da J. Evola, con quella “patina” e quelle inesattezze che rilevavano della particolare mentalità del traduttore, il cui orientamento non era mai stato, malgrado certe apparenze, in accordo con la linea autenticamente tradizionale di René Guénon. Su tali divergenze, che andarono sempre più aggravandosi fino all’incompatibilità, molto è stato chiarito sulla Rivista di Studi Tradizionali, a più riprese, e non è qui il caso di ritornarvi.

Ma ciò che è peggio è che l’edizione italiana più recente e attualmente distribuita, è una cosiddetta “Nuova edizione critica” che sfrutta l’opera di Guénon per una operazione pubblicitaria di una sorta di neo-evolianismo nel quale le idee, già poco ortodosse dell’Evola, si mescolano ad altre tendenze più antitradizionali e dissolventi. Non solo, ma lo stesso testo di Guénon è inquinato da una miriade di note aggiunte abusivamente. Si tratta di una “edizione critica” proprio nel senso che René Guénon viene criticato in ogni modo, al fine di fuorviare il lettore da una corretta comprensione del testo. Il massimo della negatività si tocca con l’“appendice” di Giovanni Sessa che costituisce un esempio di quanto di peggio può riuscire a produrre un “filosofo moderno” con tendenze psicanalitiche, politeistiche, pseudo-esoteriche, ecc..

Stante che, in Italia, le opere di René Guénon risultano, almeno in generale, tradotte in modo corretto, era necessario rimediare a questa pecca che fin dal 1937 si trascina, con uno sfruttamento del libro per finalità che non sono mai state quelle per le quali era stato scritto.
Abbiamo quindi provveduto, senza nulla aggiungere né togliere, ad una traduzione del testo così come era stato pubblicato dall’autore per la prima volta nel 1927.

"La crisi del mondo moderno"
René Guénon

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